Durante il dibattito alla Camera, sono state sancite le definitive dimissioni del premier: la via sembra quella del voto con modello Ciampi.
Lo scopo del provvedimento è quello di lasciare in carica il governo per gli impegni urgenti, come accadde nel 1994. Il governo Draghi è giunto al termine: dopo l’esito del Senato del 19 luglio, si è tenuto anche un dibattito alla Camera nella mattinata di ieri. L’ipotesi è che si vada al voto con il modello Ciampi.
Nella fattispecie, il rifiuto delle dimissioni da parte di Mattarella è avvenuto invitando Draghi a “presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”.
Durante il dibattito alla Camera, quest’ultima ha sancito le definitive dimissioni del premier. Adesso, si andrà per completare la parlamentarizzazione della crisi. In questo modo, il Quirinale potrà finalmente studiare un escamotage per salvare il governo. Attualmente, l’unica via sembra quella del voto anticipato. Una data è già stata fissata: il 2 ottobre, mentre risulta meno probabile il 25 settembre.
Adesso sorge un dubbio su cosa accadrà al Governo. Della risoluzione della questione se ne occuperà il Parlamento. Il governo parla di una legge di Bilancio che si riferisce al gennaio 1994, quando un altro ex Governatore di Bankitalia chiamato a Palazzo Chigi, Carlo Azeglio Ciampi, annunciò le sue dimissioni. Anche in questa situazione, Scalfaro decise di respingere le dimissioni.
Le elezioni per ricostruire il Parlamento
Nel caso in cui Mattarella decidesse di istituire un nuovo governo, potrebbe anche decidere di sciogliere le camere, ed istituire le elezioni per la creazione di un nuovo Parlamento entro sessanta giorni dallo scioglimento.
Ad essere interessati al voto anticipato, sono i partiti di centrodestra. Sia Fratelli d’Italia che la Lega stanno spingendo per ottenere le elezioni anticipate. Per quanto riguarda Forza Italia, invece, per il momento dà contro il Movimento cinque Stelle, ma comunque non ha preso ancora una posizione forte.